Cosa fare in caso di eredità e successione per aprire una o più cassette di sicurezza
Dopo la dolorosa perdita di una persona cara, si può venire a conoscenza di aver ereditato il contenuto custodito all’interno di una o più cassette di sicurezza. Ciò che è custodito all’interno, denaro o altri beni, vengono attribuiti agli eredi che, tramite un procedimento apposito, possono richiederne il possesso. Secondo la legge, per procedere all’apertura della cassetta di sicurezza, gli eredi devono prima certificare il contenuto, far valutare i beni (gioielli, oggetti preziosi, libretti di risparmio e deposito, buoni fruttiferi ecc.) e poi procedere con la dichiarazione di successione.
Il lavoro del perito per l’apertura di una cassetta di sicurezza in caso di successione
La figura professionale del perito è estremamente importante quando si vuol procedere all’apertura di una cassetta di sicurezza in caso di successione o eredità. Giovanni Pallotta, esperto in preziosi, svolge il suo lavoro come perito gioielli per valutare, certificare e documentare il contenuto della cassetta. Il valore dei beni contenuti all’interno è necessario per la compilazione della dichiarazione di successione e per motivi fiscali. Al valore complessivo, infatti, saranno in seguito accreditate le imposte.
La presenza del perito esperto durante l’apertura della cassetta di sicurezza attesta il corretto valore di ogni singolo articolo di gioielleria (a differenza del notaio che certifica la validità di libretti di risparmio o buoni fruttiferi). L’intervento del perito viene richiesto in maniera esclusiva dagli eredi, in quanto viene considerato parte aggiuntiva nell’apertura della cassetta di sicurezza.
L’esperto può essere chiamato anche in un secondo momento, quando il notaio, durante l’inventario, certifica la presenza di oggetti di valore da stimare. In quel caso la procedura viene sospesa e rinviata a data da destinarsi, allungando i tempi per la certificazione del contenuto. L’intervento del perito può essere richiesto a prescindere dal tempo e dal luogo in cui verrà aperta la cassetta, perché opera senza confini regionali, sia all’inizio della procedura, sia in seguito alla richiesta da parte degli eredi o del notaio in fase di inventario del contenuto.
Come si viene in possesso di una cassetta di sicurezza?
Di solito si viene a conoscenza di una successione durante la lettura del testamento del defunto, oppure si riceve comunicazione dalla banca o da altri concessionari. Accertato il fatto di essere uno degli eredi, ci si rivolge a un notaio che procede con la verbalizzazione. A quel punto si può procedere con l’apertura della cassetta di sicurezza da parte del rappresentante del concessionario, alla presenza di tutti gli eredi aventi diritto e del perito, insieme al funzionario dell’Agenzia delle Entrate o del Notaio. La parte burocratica è sempre quella più articolata. Per prima cosa, il funzionario della banca mostra ai presenti i documenti che attestano la sottoscrizione del contratto bancario del defunto, per accertarne la validità. In seguito viene richiesta documentazione necessaria per procedere all’apertura della cassetta di sicurezza:
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- dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio che attesta la legittimità degli eredi
- eventuale testamento olografo o pubblico, da cui risulta l’esistenza di altri eredi;
- fotocopia dei documenti e dei codici fiscali delle parti;
- certificato di comunicazione da parte della Banca rivolto all’Agenzia delle Entrate indicante il giorno e l’ora dell’apertura;
- eventuale presenza di un esecutore testamentario;
- certificato di morte del defunto ed eventuale certificato di stato di famiglia.
Durante la procedura viene redatto anche l’inventario in forma cronologica del contenuto. Una volta ultimato, tutti i beni saranno posti nuovamente all’interno della cassetta, in attesa di essere prelevati dopo la presentazione della dichiarazione di successione.